Lingua e Società

La questione della lingua è molto delicata a Barcellona. Infatti, la città è bilingue: si parla sia lo spagnolo, più precisamente il castigliano (che poi è lo spagnolo che tutti conosciamo, una delle lingue più diffuse al mondo) e il catalano (che sembra un mix tra il latino, il francese e lo spagnolo), che si insegna e si parla nelle scuole di ogni ordine e grado ed è il modo in cui i catalani ti risponderanno nella maggior parte dei casi se provate a rivolgere loro una domanda in spagnolo!

Il catalano non ha avuto vita facile, è stato più volte bandito e disapprovato, relegato alla stregua di un dialetto locale, sotto il regime franchista venne bandito dalle scuole, dalle istituzioni pubbliche e persino dalle insegne per essere poi recuperato dal 1980 in poi, quando, ad opera di una campagna di normalizzazione linguistica condotta dal primo parlamento regionale autonomo, la Generalitat, venne reinserito come lingua ufficiale.

Oggi, è obbligatorio sapere il catalano se si vuole partecipare a qualsiasi concorso pubblico e le radio, le tv e i giornali devo avere una percentuale minima definita di contenuti in catalano. In ogni modo, oltre ad essere un vessillo dello spirito indipendentista, il catalano è sicuramente una lingua che esprime in sé una parte dell’animo più profondo di Barcellona, tanto quanto lo fa lo spagnolo, per cui, se decidete di restare in città più a lungo, vi consiglio di approfondirlo: scoprirete un modo diverso di avvicinarvi alla città e ai suoi abitanti.

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